Fare rete sul territorio e migliorare il clima interno tra gli obiettivi della Provincia di Belluno

Cosa significa per un ente della Pubblica Amministrazione aderire al progetto Family Audit? Ce lo racconta Lucia Fenti, referente della Provincia di Belluno

Valutare il grado di soddisfazione dei propri dipendenti e conoscere il valore che danno all’azienda in cui lavorano è molto importante per capire dove poter migliorare e crescere, sia che si tratti di una realtà privata che pubblica. Ed è questo il caso della Provincia di Belluno che, quando ha iniziato a sentire nei propri corridoi alcune critiche e lamentele, ha pensato di andare a fondo e capire l’origine del problema.

È da qui infatti che l’ente è partito per mettere al centro i propri dipendenti, chiedendo loro di segnalare, attraverso un sondaggio, gli aspetti su cui intervenire per migliorare il clima interno. Non solo: la Provincia ha inoltre iniziato a fare rete sul territorio per unire le forze insieme alle altre realtà che hanno intrapreso il percorso Family Audit, scambiarsi idee e opinioni e attivare così delle convenzioni che possono essere utili a tutti. Di questo e molto altro ci ha parlato Lucia Fenti, referente della Provincia di Belluno per Family Audit, che nell’intervista qui di seguito racconta alcune azioni che la Provincia metterà in campo nei prossimi tre anni (l’intero percorso lo puoi trovare qui). 

Quali azioni con benefici tangibili sono state sottoposte al Comitato valutatore per ottenere la certificazione?

Le azioni sottoposte al Comitato valutatore sono diverse, nel senso che abbiamo un piano di 26 azioni complessive, però quelle che possiamo mettere in campo subito sono 3-4. La prima che abbiamo pensato di inserire è relativa all’aumento della flessibilità in entrata e in uscita per il personale perché, essendo una Provincia, abbiamo tanti colleghi che vengono da lontano, come dall’Agordino, dal Feltrino o dal Cadore così via. Spesso i nostri colleghi arrivano con i mezzi pubblici alla mattina verso le 7:10: noi ora abbiamo la flessibilità alle 7:30 e in questo modo si perdono sempre 15-20 minuti di lavoro. Per questo abbiamo pensato di anticipare la flessibilità alle 7:15 in modo da venire incontro anche chi viene da lontano. 

Abbiamo poi deciso di fare un’indagine sul benessere organizzativo perché nei corridoi si sentivano delle lamentele e delle critiche: abbiamo quindi voluto capire oggettivamente qual è l’aria che si respira all’interno, in modo da mettere in atto delle azioni concrete per migliorare il benessere organizzativo. Stare bene al lavoro ovviamente è molto importante. 

La terza azione che posso citare è quella di modificare il part-time portandolo da scaglioni di 6 ore in 6 ore, con un minimo comunque di 12 ore di presenza, a scaglioni di 3 ore in 3 ore, in modo che un genitore che ha magari bisogno soltanto di un pomeriggio per gestire al meglio i propri figli possa chiedere soltanto un pomeriggio anziché due. 

Nel 2022 ritiene importante per un ente aderire a un progetto di Welfare?

Si è molto importante perché la vita dei dipendenti non può essere pensata solo come una vita lavorativa: tutti noi abbiamo una famiglia, genitori e figli da gestire, e anche interessi personali. Riuscire quindi ad avere delle azioni che migliorano sia il benessere lavorativo che il benessere della vita familiare è sicuramente importante, anche perché i servizi che vengono offerti sia per la gestione degli anziani sia per i bambini in età scolare non sono poi così presenti sul nostro territorio. Penso che sia molto importante aderire a un progetto come Family Audit che permette di conciliare al meglio la vita lavorativa con quella familiare.

Secondo lei è possibile pensare a una rete tra gli enti certificati sul territorio?

Secondo me sì, in parte è già stato fatto all’inizio di questo percorso perché è nata una collaborazione con altri enti pubblici del territorio: ad esempio, con il Comune di Feltre ci siamo scambiati delle idee su come procedere. Quindi anche in un in un futuro secondo me è importante continuare a scambiarsi le idee per vedere cosa ha fatto un ente piuttosto che noi della Provincia e diffondere queste buone pratiche che sicuramente ognuno di noi metterà in campo. 

Inoltre per incentivare la rete tra gli enti stiamo cercando di attivare una convenzione con il parcheggio di Lambioi per avere un prezzo migliore per noi dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni e, se riusciamo ad ottenerla noi come dipendenti della Provincia, poi potremmo fare in modo che Bellunum lo estenda anche agli altri enti sul territorio.

Guarda l’intervista completa:

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