Le pratiche del Comune di Feltre per raggiungere gli obiettivi di Family Audit

In questa intervista con Giorgia Li Castri, Assessore per le Politiche sociali del Comune di Feltre, scopriamo quali sono le iniziative che la Pubblica Amministrazione feltrina vuole mettere in pratica per migliorare il benessere dei propri dipendenti

Grazie alla certificazione Family Audit anche le Pubbliche Amministrazioni possono vivere un momento di riorganizzazione e ristrutturazione intraprendendo un percorso concreto per migliorare il benessere aziendale: si tratta quindi di un’occasione per riflettere e dare risalto alle esigenze dei collaboratori, sfatando il mito del “si è sempre fatto così”. 

Il Comune di Feltre, quindi, ha colto la palla al balzo e ha deciso di aderire al progetto con due settori in particolare, quelli che rappresentano l’omogeneità dei dipendenti. Per andare incontro alle loro esigenze, rilevate grazie a un questionario messo a disposizione del gruppo di lavoro, sono state messe in campo una serie di iniziative, alcune già attive come la flessibilità oraria e lo smart working, altre saranno messe in pratica entro il 2024. 

In questo articolo ospitiamo le parole di Giorgia Li Castri, Assessore per le Politiche sociali del Comune di Feltre, che ci racconta come si è sviluppato il progetto. 

In che modo sono state raccolte e analizzate le esigenze dei lavoratori da parte del gruppo di lavoro?

Innanzitutto il gruppo di lavoro ha voluto fare una mappatura interna delle esigenze e  chiedere direttamente ai dipendenti dei vari settori coinvolti per questa certificazione quali fossero effettivamente i bisogni sui quali bisognava andare a lavorare di più. Non tutti i settori del Comune sono stati interessati da questa iniziativa: si è scelto infatti di concentrarsi su due settori in particolare per l’omogeneità dei dipendenti. Le esigenze sono state mappate attraverso una serie di questionari che sono stati consegnati ai dipendenti e attraverso i quali poi il gruppo di lavoro ha potuto estrapolare quali fossero i bisogni principali sui quali andare a lavorare durante tutto il percorso della certificazione. 

Secondo il piano che è stato approvato, quali pratiche sono già state avviate fino adesso e quali invece saranno portate avanti?

Abbiamo già avviato delle pratiche all’inizio del 2022, di queste alcune le concluderemo entro la fine di quest’anno mentre altre che hanno bisogno di un’elaborazione maggiore entro il 2024. Le pratiche che andremo a mettere in campo sono le più svariate: ovviamente quando si parla di benessere del lavoratore e di conciliazione casa-lavoro, parliamo in particolare della flessibilità oraria che fortunatamente nel nostro Comune esiste già. Negli anni c’è stata una personalizzazione degli orari che hanno migliorato il benessere del lavoratore sia sul posto di lavoro sia durante lo smart working, che abbiamo messo in pratica in questi due anni di pandemia. Un’altra pratica molto importante e interessante che porteremo a termine entro il 2024 coinvolge anche le dirigenze: si tratta di dare omogeneità alla valutazione che viene data al personale dipendente, perché molto spesso i dirigenti, facendo parte di settori diversi, hanno criteri diversi di valutazione. Per questo vogliamo fare in modo che i criteri diventino i più oggettivi possibile. 

Altre pratiche nate nel corso degli anni sono lo smart working e la formazione a distanza: il nostro obiettivo è quello di analizzare tutti i pro e i contro, in modo da valutare se siano effettivamente delle azioni concrete che possiamo portare avanti anche in tempi di normalità. 

Guarda l’intervista completa:

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